COVID-19: il trascorrere del tempo rischia di pregiudicare i rapporti tra figli e genitori non collocatari

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Un padre presenta istanza urgente al Tribunale di Terni, rappresentando che la madre dei suoi tre figli non gli consente di esercitare il diritto di visita secondo le previsioni contenute nell’ordinanza presidenziale del 4.3.2020.

Il Presidente del Tribunale, infatti, aveva disposto l’attivazione di un percorso, per il tramite dei Servizi Sociali, per ripristinare, le relazioni tra il padre e i figli.

I Servizi Sociali svolgevano una relazione in data 26.3.2020, evidenziando l’impossibilità di effettuare incontri protetti in spazio neutro, vista l’emergenza epidemiologica in corso.

Secondo il padre, la madre aveva tenuto un comportamento ‘assolutamente ostativo, violento, pretestuoso e ritorsivo’, volto ad impedire al padre di ‘tenere qualsivoglia contatto, anche solo telefonico, con i suoi tre figli’: per tale ragione chiedeva che venissero adottati ‘con immediatezza tutti i provvedimenti più idonei a tutela dei diritti genitoriali, tenuto conto che il trascorrere del tempo rischia di pregiudicare ancor più gravemente i rapporti dei figli con il padre’.

Il Tribunale di Terni ha dato risposta all’istanza del padre autorizzando gli incontri con i figli con modalità da remoto, alla presenza di un operatore del Servizio Sociale, garantendo la necessaria autonomia e tutela del responsabile del Servizio.

Gli incontri, quindi, potranno avvenire con video chiamate tramite skype o whatsapp o con ogni altra modalità compatibile con le dotazioni informatiche nella disponibilità dell’operatore e dei genitori.

Si legge nel provvedimento: ‘solo in questo modo potrà essere garantito con l’ausilio dell’operatore che i genitori non assumano condotte aggressive o ostacolanti nei confronti dell’altro, disponendo che l’operatore dia atto delle condotte genitoriali tenute nel corso delle videochiamate’.

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