L’emergenza sanitaria non può giustificare la soppressione del diritto di visita

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Ancora una pronuncia in tema diritto di visita ai tempi del coronavirus. Il Tribunale di Trento, in data 6.5.2020, si è espresso sull’esercizio del diritto di visita tra i figli minori e la madre, nei confronti della quale il Tribunale per i minorenni di Trento, il 25.7.2019, aveva emesso un provvedimento di sospensione dall’esercizio della responsabilità genitoriale.

I Servizi Sociali hanno sospeso gli incontri in spazio neutro, senza dare neppure la possibilità a madre e figli di videochiamarsi, in ragione della diffusione del coronavirus.

Il Giudice non ritiene corretta la situazione che si è creata: non può essere soppresso il diritto della madre di incontrare i figli minori, seppure collocati presso il padre.

La donna è risultata negativa al test covid-19 e lavora in modalità smart working dal 16.3.2020.

Se è in grado di adottare le misure di prevenzione previste dalla normativa nazionale e provinciale, quali il distanziamento e l’uso della mascherina, ha diritto di poter vedere i propri figli.

Tanto più che il D.P.C.M. del 26.4.2020 permette, a partire dal 4.5.2020, gli spostamenti al fine di incontrare i congiunti.

Si legge nel provvedimento: ‘sospendere le visite madre – figli minori in una situazione di allontanamento di questi dal proprio genitore è tale da arrecare un pregiudizio concreto, imminente ed irreparabile a tale relazione, con inevitabili ricadute sulla crescita e sulla sfera affettiva – relazionale degli stessi, i quali vengono privati, ancorchè temporaneamente, di una figura imprescindibile di riferimento’.

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